7 cose da fare in Valcellina ad agosto

Le vacanze si avvicinano e l’estate ci accompagna in giro, così ho pensato di raccogliere alcune cose da fare in Valcellina ad agosto, per chi ama la montagna e desidera venire a visitare questi luoghi per me speciali.

Luoghi che mi hanno vista crescere e motivata durante la vita, hanno forgiato il mio carattere e mi hanno fatta appassionare all’Universo naturale.

Se non hai mai provato ad arrampicare ma ti fermi sempre a osservare chi arrampica passando in qualche falesia per caso, beh è giunto anche per te il momento di provare. Puoi farlo in totale sicurezza insieme a una guida alpina.

Con un professionista della montagna che ti guida passo dopo passo sarà un’emozione catartica che ti porterai dietro per molto tempo. Ancora adesso mi ricordo della mia prima arrampicata. Ero una bambina e ho scalato insieme a mio padre.

Questo episodio lo racconto nel mio libro Fiorire tra le rocce ( https://amzn.to/3NQugLo ) molto dettagliatamente.

Ti lascio il recapito di tre guide alpine semmai dovessero servire:
– Francesco Fazzi 328.2170815
– Luca Vallata 328.3357812
– Francesco Lorenzi 340.1346981

Ci sono poi le strade di fondovalle: la Val Cimoliana e la Val Settimana. Anche questi lunghi percorsi mi hanno sempre affascinata molto. Si può camminare per chilometri (fino a 15!) costeggiando boschi, radure e torrenti. In entrambi i casi si approda alla fine in un rifugio magnifico e sperduto dove poter gustare un piatto tipico o un dolce in tranquillità.

Una meraviglia per chi ama starsene in mezzo alla Natura senza fare fatica esagerata.

Proprio in una di queste valli esiste un villaggio sugli alberi dove si può pernottare. Non dico altro. Ma svegliarsi di prima mattina come un elfo e assaporare la frescura dell’alba è una cosa da fare almeno una volta nella vita. (www.treevillage.it – 333.3866363)

Ma le emozioni non sono finite. A Barcis c’è un ponte tibetano da attraversare con caschetto e imbrago sospeso sopra un canyon bellissimo che si infila nelle acque limpide e azzurre della Riserva Naturale della Forra del Cellina.

Se andrai nei giorni festivi armati anche di pazienza perché magari potresti trovare un po’ di fila, ma l’attesa sarà ampiamente ricompensata. Per tutte le info puoi contattare la Cooperativa Valcellina al numero 0427.76069

La Val Zemola, se sei allenato e ti piacciono gli itinerari selvatici e lunghi, è il tuo luogo ideale. C’è un percorso ad anello che parte dal parcheggio di Casera Mela, per poi salire a Casera Galvana, arrivare al Rifugio Maniago, proseguire per Casera Bedin, raggiungere il Rifugio Buscada e, per il sentiero del cavatore, tornare a Casera Mela.

Una bella sfacchinata per fiato e gambe ma potrai assaggiare nei rifugi diversi tipi di frico, formaggio fritto e dolci fatti in casa. Puoi anche spezzare l’itinerario in più giorni e pernottare nei rifugi.

Dove?
Rifugio Maniago 0427.667027 – 338.1697479
Rifugio Cava Buscada 320.0413665 – 328.4625598
Rifugio Casera Mela 333.7857908 – 331.8210690

Infine se vuoi vedere gli animali selvatici dal vivo ma non sei amante degli appostamenti e delle attese lunghe, anche in questo ti veniamo incontro. Nel Parco Faunistico Pianpinedo a Cimolais potrai passeggiare e vedere soprattutto cervi che pascolano e che passeggiano indisturbati.

Mentre ad Andreis esiste un Centro di recupero dell’avifauna ferita dove sono protetti alcuni esemplari che non possono più volare o che sono in convalescenza. Ecco il recapito per raccogliere maggiori informazioni 331.6481395 Parco Naturale Dolomiti Friulane

Dopo tutto questo non ti resta che metterti sotto a un albero con libro e bloc notes per leggere qualche riga e scrivere le tue impressioni, emozioni e sensazioni.

Buone vacanze
Namasté

Il motto delle antenne alte

A luglio ho sempre l’impressione che le giornate si distribuiscano più lentamente sulle vite. Rispetto all’anno scorso, oggi, a luglio sono più indaffarata. Ho progetti nei cassetti che si sono aperti all’improvviso creandomi gioia e preoccupazione nello stesso istante. Dall’apnea di giugno, fatta di controlli medici, scadenze importanti e piccoli passi quotidiani, ne sono uscita frastornata. Come sempre mi ci vuole del tempo a riprendermi dagli stress profondi e mi devo lasciare spazio per recuperare.

I miei alleati sono la meditazione, le camminate semplici, i ricordi, la scrittura e la creatività. Ogni organismo umano è molto complesso ma non per questo dobbiamo rinunciare a capirci, ad esplorare dentro di noi, anche l’insondabile. È una ricerca abile che sfocia in una continua acquisizione di strumenti di conoscenza e di consapevolezza per procedere.

In questa nutrita Community c’è un filo conduttore che è molto legato al motto comune che abbiamo adottato come manifesto: antenne alte. Questo filo conduttore è il coraggio di indagare, di sapere anche se fa male o se costringe alla messa in discussione, di capire quello che ci dà gioia.

Questi percorsi per alcune persone sono stimoli e non muri invalicabili.

Mentre sto scrivendo è quasi ora di incontrarvi online per la lezione di yoga che ho preparato sulla leggerezza.

Una piuma è un punto di vista per procedere senza mai dimenticare il suo contrario. Vivere con leggerezza per me è soppesare. Significa togliere i pesi dopo che sono maturi e non fare finta di non vederli.

Significa andare avanti con la forza di chiedere aiuto quando è necessario. Indurirsi non serve a molto ma capita. È una protezione e un guscio dove abbiamo la necessità di germogliare in modo attivo per poi tornare nel mondo con energia nuova.

Sempre grata ♡

Per avere una lezione omaggio di Yoga naturale: c’è una sorpresa per te

Ho avuto un’idea questa primavera che si è poi concretizzata sul territorio e mi ha portata ad avvicinarmi ad alcune realtà e aziende che hanno accettato di collaborare. 

Le ringrazio fin d’ora per il loro entusiasmo e sono qui a raccontarvi l’iniziativa.

Sono sempre alla ricerca di canali alternativi ed efficaci per arrivare alle persone, condividere con loro i valori in cui credo e la mia nuova filosofia. 

Cerco di trasmettere tutto questo attraverso progetti che siano orientati verso soluzioni ibride tra nuove tecnologie, competenze e sistemi di comunicazione tradizionale rivisitati con uno sguardo innovativo. E che possano, allo stesso tempo, valorizzare il territorio e venire incontro alle aziende e alle realtà con cui mi sento affine e che condividono questo mio punto di vista.

Non è sempre facile e non sempre ci riesco, ma questa idea mi sta dando molte soddisfazioni. 

Il progetto è semplice e dà la possibilità alle persone di avere una mia lezione omaggio online di Yoga naturale. La possono trovare, e richiedere nelle aziende che cito qui di seguito. 

Allo stesso tempo le aziende hanno in questo modo a disposizione un omaggio gratuito da poter offrire ai loro ospiti e clienti.

Se avrai l’occasione di passare da loro e usufruire dei loro servizi, oppure acquistare online dai loro siti, riceverai in omaggio un buono cartaceo, senza scadenza, dove un Qr Code ti darà accesso alla lezione online di Yoga naturale semplicemente fotografandolo con lo Smartphone.

Se riuscirai a dedicare poi il tempo alla tua lezione omaggio, mi raccomando avvisami, mandami le tue riflessioni in modo da mantenere un filo di legame umano nonostante la distanza.

E ora non resta che scoprire queste preziose aziende e realtà a cui rinnovo il mio sentito ringraziamento.  

• B&B Il Gufo a Erto 340.2283550

nel Centro Storico di Erto per un soggiorno di coccole

• Affittacamere Casa Meneghin a Erto 333.4140830

il profumo di un tempo nel cuore di Erto

• Il Ricamificio a Forni di Sopra 0433.886641

con shop online, un laboratorio raffinato di prodotti utili e di rara bellezza

• Albergo Diffuso a Barcis 333.1631333

per un soggiorno vista lago

• Rifugio Pradut a Claut 345.8289307

per un soggiorno rigenerante in mezzo alla Natura selvaggia

• Hotel Lupo Bianco a Canazei 0462.601330

un super hotel con Spa in mezzo alle montagne

• Filippin Viaggi a Ponte nelle Alpi 0437.999579

un’agenzia viaggi moderna e dinamica gestita da due ertani per i vostri viaggi e soggiorni senza pensieri

Grazie sempre di aver dedicato il tempo alla lettura e a presto.

Ps. Se sei un’azienda, ti ha incuriosito questa collaborazione e condividi la stessa filosofia puoi contattarmi, te ne parlerò più dettagliatamente. 

• B&B Il Gufo a Erto 340.2283550
nel Centro Storico di Erto per un soggiorno di coccole


• Affittacamere Casa Meneghin a Erto 333.4140830
il profumo di un tempo nel cuore di Erto


• Il Ricamificio a Forni di Sopra 0433.886641
con shop online, un laboratorio raffinato di prodotti utili e di rara bellezza


• Albergo Diffuso a Barcis 333.1631333
per un soggiorno vista lago


• Rifugio Pradut a Claut 345.8289307
per un soggiorno rigenerante in mezzo alla Natura selvaggia


• Hotel Lupo Bianco a Canazei 0462.601330
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• Filippin Viaggi a Ponte nelle Alpi 0437.999579
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Props, cuscini, coperte, cinghie, foulard e attrezzatura: i sostegni dello Yoga

Sono sempre stata dell’idea che lo Yoga sia essenzialità. Il tappetino, per molto tempo, è stato il mio unico supporto. Il corpo, a mio parere, avrebbe dovuto farcela senza troppi fronzoli o aiuti. Erano gli albori del mio viaggio introspettivo, avevo appena iniziato a praticare Yoga. Dovevo fare ancora molta strada, sviluppare molta consapevolezza e soprattutto dovevo ancora capire il corpo, entrare in sintonia con il mio organismo.

Ho capito l’importanza dei props, dell’attrezzatura e dei sostegni solo quando, dopo un’operazione importante al colon, ho dovuto ricominciare a muovermi piano piano, rispettando il mio corpo e i suoi tempi di recupero. Ho ripreso a praticare in modo molto lento. Non potevo sforzare eccessivamente. Alcuni asana mi erano preclusi. Così mi venivano incontro cuscini, coperte, cinghie, foulard, mattonelle che mi permettevano di studiare alternative ottimali per costruire una pratica su misura per me in quel momento. E mi sono accorta che i props non erano solamente utili ma davano alle posizioni una specificità intrinseca che poteva essere usata sempre, non solamente momenti di difficoltà.

Ho continuato per diverso tempo a usare i props durante la mia nuova pratica di Yoga e poi, quando ho iniziato a insegnare, li ho gradualmente inseriti nelle pratiche con gli allievi. Molto dell’efficacia dei props mi è stato insegnato dallo Yin Yoga. Una prospettiva completamente diversa, non muscolare ma connettivale, dove i sostegni diventano indispensabili per sviluppare un certo tipo di lavoro specifico nel corpo attraverso l’immobilità. 

Le mattonelle sono le mie preferite per versatilità, sono importanti per lavorare gli asana in modo graduale come ad esempio i Trikonasana oppure per intensificarne altre come alcuni piegamenti indietro. Inoltre posso essere usate anche per la vita di tutti i giorni. Le uso come supporto per il Pc oppure come momentanei porta tisana. 

Le cinghie sono utili per gli allungamenti in progressione oppure quando dobbiamo agganciare due estremità che non si raggiungono facilmente, nelle torsioni e ogni qual volta abbiamo bisogno di aggiungere uno spazio ulteriore. Personalmente al posto delle cinghie preferisco il foulard che è molto più versatile e che all’occorrenza diventa, ripiegandolo, anche un comodo cuscinetto per la fronte.  

Per quanto riguarda i cuscini, beh, qui si apre un mondo davvero infinito. Ogni anno ne vengono prodotti di nuovi e con funzioni differenti. I miei preferiti su tutti sono i bolster: cuscini lunghi a forma di cilindro oppure rettangolari. Sono cuscini, di solito, molto grandi, anche se negli ultimi anni sono nati nuovi formati come quelli lunghi e stretti. In ogni caso si possono usare anche nella vita di tutti i giorni, su divani e letti e il loro più grande pregio è proprio quello di essere un vero e proprio sostegno per il rilassamento del corpo. Bolster in inglese significa proprio sostenere. Numerose sono infatti le posizioni dove la schiena sul bolster trova un importante giovamento. Non sono cuscini dove si sprofonda, sono al contempo morbidi e solidi. 

Non è mai una buona cosa quando i props vengono usati per forzare una certa posizione. Bisogna sempre allineare il corpo in una posizione rispettandone la conformazione e caratteristiche e soprattutto rispettando quello che si sente. Quando si sforza eccessivamente si sta facendo violenza al proprio corpo ed è sempre controproducente. 

Vi suggerisco, se volete provare i props, di farvi guidare dalla curiosità di sperimentare e di portarli nella vostra pratica in modo consapevole e graduale. In questo viaggio sarà proprio il corpo a dirvi quali preferisce e quali sono i migliori per voi da utilizzare come sostegno.

Qui di seguito vi lascio i link se avete bisogno di acquistarli. Sono prodotti che ho provato personalmente e con i quali mi sono trovata bene. Non sono molto economici ma per lo Yoga è indispensabile scegliere dei prodotti buoni, duraturi e che sostengano l’ambiente. 

Namasté e buona pratica.

Link Aff

Bolster Manduka rettangolare stretto https://amzn.to/3N9ESpW

Bolster Manduka rettangolare largo https://amzn.to/45NNCZU

Bolster Manduka cilindrico https://amzn.to/42lVBL8

Cinghia Manduka https://amzn.to/3WQlEJ9

Mattonelle Manduka larghe https://amzn.to/3WQqlCz

Mattonelle Manduka strette https://amzn.to/3qpxEoR

Progredire stando fermi

Maggio è un mese di mezzo. Come settembre, è mese di passaggio e di metamorfosi. È un mese dove mi destreggio tra nuovi progetti e paura di fare, di procedere; di dubbi e incertezze puntuali come la primavera.
La mia indole è tana infinita. Solo la luce nuova e rigogliosa di maggio mi porta a voler carpire più del solito e guardarmi attorno per osservare come torna a muoversi la Natura, come procedono gli alberi.
Gli alberi vanno avanti stando fermi. Forse è proprio questo che mi affascina del loro mondo.
Per molto tempo mi è sembrato che stando ferma non potessi progredire in nessun modo. Poi ho iniziato a osservare gli alberi. A guardarli con una luce nuova negli occhi. A renderli partecipi all’interno della mia vita. Progrediscono in silenzio, stando fermi. Rami che anni prima erano fuscelli diventano solidi e folti.
Mi stupiscono le radici che danzano sotto la terra. Le si aggrappano e ho perfino l’impressione che la tengano ferma.
Gli alberi muovono il loro animo, è il loro temperamento interiore che procede, a microscopici passi.
Con questo spazio per gli alberi di maggio mi affido anche io al mio animo, alle radici e alle fronde della testa.

I rifugi della Val Zemola

Ti è mai capitato di camminare in una valle dove la suggestione delle vette, dei boschi e della Natura è talmente forte da farti percepire un’energia potente dalla presenza sacra e grandiosa?

Esiste una valle che porta negli animi umani proprio la nitida sensazione di essere parte di un tutto vivido e prezioso.  L’accesso sembra una porta: una curva cela quello che poi si aprirà agli occhi. Cime che si parlano, rocce a picco e un torrente lontano, in fondo a un precipizio che toglie il fiato nella sua profondità.

Ti sto parlando della Val Zemola che, con l’arrivo delle stagioni più calde, torna meno aspra e riaccoglie i viandanti dal passo spedito. Esploratori e osservatori della Natura rimangono sempre ammaliati dalla valle tenebrosa di Erto. A chi sa cogliere l’infinitesimale e il microscopico regalerà sorprese indimenticabili e rarità da contemplare nel silenzio.

In questa valle ci sono tre rifugi alpini che d’inverno rimangono chiusi, se ne vanno anche loro in letargo, ma adesso con i primi di maggio stanno per riaprire in modo da accogliervi con prelibatezze di una volta, piatti caldi, dolci fatti in casa e momenti da passare in compagnia o in completa solitudine circondati da una montagna particolare e sublime che ha ispirato molti romanzi e racconti di mio padre.

Amo entrare in questa valle in punta di piedi. Vado a trovare alcuni alberi che ho eletto a totem e divinità solo nella mia testa. Guardo nidi costruirsi giorno dopo giorno, cerco di fotografare un insetto raro che sa nascondersi diventando corteccia.

Lascio meno tracce possibili. Provo a non disturbare, ad armonizzarmi con quella realtà ancestrale in modo da riconnettermi alla Natura. Mi è necessario quando sento che la vita di tutti i giorni mi distoglie dal primordiale legame con la Terra. Allora torno subito tra i boschi, in mezzo agli alberi e a radure burbere. Basta poco, a volte una manciata di minuti.

Se vorrai addentrarti in questa valle magica ti lascio  i recapiti dei rifugi alpini che potrai trovare sul tuo cammino. Perché  il viaggio ha soste per fermarsi, tempi lenti per assorbire ossigeno e stare.

RIFUGIO CASERA MELA aperto dal 1° maggio tutti i giorni,
accesso sia con prenotazione che senza
333.7857908 – 331.8210690 – info@caseramela.it  –  www.caseramela.it

RIFUGIO CAVA BUSCADA aperto tutti i fine settimana sabato, domenica e festivi,
dal 20 giugno al 20 settembre aperto tutti i giorni,
non è necessaria la prenotazione ma è possibile richiederla
320.0413665 – 328.4625598 – robyc.72@tiscali.it – www.cavabuscada.com

RIFUGIO MANIAGO aperto dal 1° maggio, consigliata la prenotazione
0427667027  338.1697479

Namasté

PS. Vi metto il link anche della Cartina Escursionistica Tabacco indispensabile per esplorare in modo autonomo e sicuro (è una delle cose che non mancano mai nel mio zaino).
In valle non c’è campo per il cellulare. 

(Link Aff)

Aspetto la pioggia

Aspetto la pioggia. È come un miraggio o un sentiero che non si trova. Scruto nuvole in cerca di tuoni, di spiragli di lampi. L’altro giorno è durata un attimo. Ho teso le orecchie e respirato quell’aria da temporale restando immobile davanti alla finestra. Ho sentito il vento che si raffreddava e gocce lente tramutarsi in tempesta.
Quando sposto lo sguardo dentro me stessa, mi ritrovo spesso in mezzo a uragani che scuotono ogni cellula del mio corpo. Poi cerco di osservare meglio, di ascoltare e guardare a fondo. Nelle giornate buone trovo germogli, gli stessi che mi capita di incrociare, in questo periodo, mentre cammino. Aspettano il sole come attendono la pioggia. Hanno bisogno di vento e di radici. Hanno bisogno di elementi naturali diversi ma che insieme diventano per loro nutrimento.
I germogli hanno risorse infinite e brevi allo stesso tempo. Ritornano sempre e questo racconta la loro sostanza perpetua. Ma se non sei veloce a vederli ti salutano in fretta. Il giorno dopo sono già qualcos’altro. Non hanno la pazienza di attendere molto. Guizzano e scappano via, decisi a tornare.
La pioggia che stenta è come un germoglio in divenire. Sa che può tornare ma se ne va sempre più veloce. Rara e indispensabile alla stregua di parole fugaci da scrivere per non farle fuggire. Aspetterò la pioggia e la scrittura nuova in questo tempo di aprile. Coltiverò germogli e attimi microscopici dove piantare le loro radici.

Posso imparare a meditare? 3 libri (+1) per iniziare

In questa settimana abbiamo parlato di meditazione. In occasione delle giornate mondiali dell’acqua e delle foreste ho preparato due nuove meditazioni da inviare gratuitamente nella Newsletter di aprile. Così abbiamo iniziato a parlare di cosa significhi meditare, di quanti e quali tipi di meditazione esistano e come sarebbe meglio avvicinarsi a questa pratica.

Di meditazione sentiamo molto parlare al giorno d’oggi. Soprattutto in alcuni storytelling sembra che sia un rimedio solo per persone che hanno vite frenetiche o alti gradi di stress. Oppure qualcosa legato a una sfera accessibile solo a persone particolarmente predisposte o dotate. Tutto questo racconto e sovra racconto sul meditare ha contribuito alla confusione generale e anche allo scetticismo che c’è sull’argomento.

La meditazione è uno stato dell’animo nel quale diventiamo evanescenti e presenti nello stesso istante. Le pratiche (yoga, asana, posture, respiro, ma anche lettura e scrittura) per arrivare a questo stato servono proprio ad agevolarlo. Dal mio punto di vista, e da quello che ho potuto studiare in questi anni di insegnamento e pratica dello Yoga, la meditazione è una condizione in cui ogni persona può immergersi.  È una predisposizione naturale dell’essere umano che parte principalmente dal respiro. Il come arrivarci è il viaggio che bisogna fare per accedervi.

Quindi partendo da questo solido presupposto, ovvero che ognuno può meditare, ho pensato di aiutare raccontando qui 3 volumi (+ 1) che parlano di meditazione in modo semplice con esercizi pratici annessi. Sono libri per neofiti, per chi è a digiuno sull’argomento ma ha la necessità di avvicinarsi e capire questa splendida disciplina che va a ad aprire le porte più recondite della profondità degli animi.

A cosa serve meditare?
Quando me lo chiedono rispondo.
– A cosa serve leggere? A cosa serve sapere l’alfabeto. A cosa servono i codici se non a interpretare, a comunicare e a capirsi?

Il primo libro si intitola “Zen” a cura di Silvia Canevaro (100 pagine https://amzn.to/3nUb4Uu Link Aff ) e mi ha particolarmente coinvolta perché il filo conduttore è il Giappone. Un popolo che è riuscito a integrare la meditazione con le azioni quotidiane e che porta la consapevolezza dei gesti in ogni momento della giornata da sempre.

Il secondo libro che vorrei consigliare ha un titolo (tradotto) da non prendere alla lettera. La versione originale infatti porta il titolo “Zen Meditation Therapy“, che però in italiano è diventato “Curarsi con la meditazione Zen” (110 pagine https://amzn.to/3pCa33E Link Aff) e potrebbe essere fuorviante. Il libro è pieno di spunti, richiami bibliografici ed esercizi da provare su di sé. L’autore è Tomio Hirai una delle maggiori autorità giapponesi in questo campo di ricerca.

Infine un libro che mi è capitato tra le mani recentemente e che trovo molto utile per chi vuole creare una routine metodica e quotidiana di meditazione semplice. Si intitola “Meditazione di consapevolezza” di Stefano Ventura e Massimo Paradiso (170 pagine https://amzn.to/3Bnk6fP Link Aff). Trattano la meditazione Vipassana in modo esemplificato. Hanno creato un programma di 8 settimane e il libro è corredato di un diario della pratica che volendo si può compilare di volta in volta.


Concludo con un libro che c’è solo in versione inglese: “Meditations from the Mat” di Rolf Gates e Katrina Kenison (420 pagine https://amzn.to/41vQt6F Link Aff).  La raccolta di 365 riflessioni e spunti per integrare la consapevolezza dello yoga e della meditazione nella vita quotidiana.

Spero di esserti stata utile e buona esplorazione!
Sempre antenne alte.

Namasté

Quando cammino

Non credo sia difficile avvicinarsi a marzo. È un mese che assomiglia a una finestra semi aperta. Si scruta da lì il cambiamento d’aria che arriva a strofinare e ossigenare gli attimi, i momenti e anche le emozioni che, solitarie, girano per dentro. Si rilasciano da quello spiraglio i sedimenti, gli spazi fermi che aspettano vento nuovo a far germoglio.

Queste suggestioni che mi vengono in mente quando la mattina apro realmente la finestra e mi soffermo qualche istante a respirare, a sentire l’inspiro, a sentire l’espiro. Le due forze opposte che in sinergia ci governano, ci lasciano quello che serve e permettono a un organismo complesso come il nostro di procedere ed essere vitale.

È in questo periodo che una lieve frenesia inconscia si dipana con forza portandomi a camminare più del solito cercando alberi, prati e spunti microscopici.

Attingo esempi dalla Natura e li trasporto come similitudini in ogni lezione di yoga. Sono eccezionali per far emergere l’intenso legame che esiste tra essere umano e ambiente naturale.

Ogni volta che vedo un germoglio nuovo immagino di respirare quella stessa forza che arriva dal profondo, da piante che sembrano inermi e mute ma che invece sono solo in attesa. Coltivano in loro capacità reattive e risorse che si vedranno sbucare come punta di iceberg, il cui fermento è interno e naviga nell’invisibile.

È come la nostra interiorità, lì nel profondo rimane in attesa, di occhio attento, di cura, di essere vista.

Che se la noti c’è.

Ma c’è anche se non la noti.

L’attesa è una risorsa da rivalorizzare.

Cercare metodi per germogliare comunque è un grande privilegio dove la ricerca vale più dello scopo.

Seminare un’intenzione

Puoi fare questo semplice esperimento anche tu. Trarrai spunto dal tuo animo e attiverai le risorse del prendersi cura che sono custodite dentro di te.

Immergiti in un breve attimo di quiete, scegli un luogo calmo e silenzioso che parla di te.

Mettiti in una posizione comoda e ascolta il fiato. Usa l’ombelico e il respiro diaframmatico se lo conosci.
Massaggia la testa con le mani e concediti nel frattempo alcuni respiri di Bhramari Pranayama (la emme muta).

Poi riapri gli occhi e chiedi dal profondo del tuo animo che si palesi un’intenzione.

Ma cos’è un’intenzione?
L’intenzione è qualcosa a cui l’animo aspira.

Un’intenzione non può essere pensata o ragionata, sgorga in modo naturale dal profondo della nostra essenza.

Scrivila su un foglio di carta e affidala a un fagiolo. Immagina di affidarla alla Natura.

Stringi tra le mani il fagiolo e il tuo scritto prima di adagiare il fagiolo in una ciotola su cotone umido coprendolo con altrettanto cotone umido. Lascia il tuo bigliettino ripiegato vicino alla ciotola.

Bagna il fagiolo e controlla la sua reazione nei giorni successivi.

Se non nasce nulla non importa. Non succede niente. Semplicemente significa che non ti serviva quella intenzione, passa oltre e quando vuoi riprova, per trovare l’intenzione che fa per te in questo momento.